Cronaca

Pedopornografia online: 17 perquisizioni in tutta Italia e due arresti in Sardegna Maxi operazione della Polizia Postale: oltre ai due sardi, altri due individuati nel Lazio

Due arresti in Sardegna nell’ambito di una vasta operazione nazionale contro la detenzione e diffusione di materiale pedopornografico online.

È il bilancio che riguarda direttamente l’Isola al termine di una complessa indagine della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze e condotta dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Toscana.

In totale sono state eseguite 17 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati su tutto il territorio nazionale.

Quattro le persone arrestate in flagranza di reato: oltre ai due fermati in Sardegna, gli altri due sono stati individuati nel Lazio. Gli arresti sono scattati a seguito del ritrovamento di un’ingente quantità di materiale illecito.

L’indagine ha preso avvio dall’analisi di un dispositivo informatico sequestrato durante una precedente operazione di contrasto alla pedopornografia online.

Da quel primo riscontro investigativo è stato possibile risalire a 17 utenti localizzati in Italia, ritenuti responsabili dello scambio di immagini e video raffiguranti abusi su minori attraverso un’applicazione di messaggistica istantanea.

Per mesi gli investigatori hanno monitorato le attività dei profili sospetti, accertando non solo il download ma, in diversi casi, anche la condivisione attiva dei contenuti.

Gli approfondimenti successivi hanno permesso di identificare uomini di età compresa tra i 20 e i 70 anni, residenti in varie regioni italiane, alcuni dei quali già noti alle forze dell’ordine per precedenti specifici.

Le perquisizioni sono state eseguite con l’impiego di oltre 50 operatori della Polizia Postale, provenienti da Toscana, Sardegna, Lombardia, Campania, Sicilia, Lazio, Piemonte e Veneto, sotto il coordinamento del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo).

Durante l’operazione sono stati sequestrati decine di migliaia di file di pornografia minorile, in alcuni casi archiviati e catalogati in modo sistematico.

Proprio la quantità del materiale rinvenuto ha fatto scattare l’arresto immediato di quattro indagati, mentre gli altri sono stati denunciati a piede libero. Tre persone risultano attualmente irreperibili.

Il coinvolgimento della Sardegna, con due arresti su quattro complessivi, evidenzia ancora una volta come i reati informatici legati allo sfruttamento dei minori rappresentino una minaccia concreta anche per il territorio isolano, richiedendo un impegno costante sul fronte della prevenzione e del contrasto.


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