
Un’auto della polizia di Stato
La Digos di Cagliari ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Luca Rassu, 30 anni, noto esponente dell’area antagonista cittadina. L’uomo è accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e detenzione abusiva di materiale esplodente.
Il provvedimento è stato emesso nell’ambito dell’indagine coordinata dal pubblico ministero Emanuele Secci, avviata dopo gli scontri avvenuti nei pressi del porto di Cagliari lo scorso maggio. In quella circostanza, manifestanti contrari all’esercitazione militare internazionale Joint Stars si erano scontrati con le forze dell’ordine mentre la nave da guerra “Trieste” era attraccata nello scalo.
Secondo l’accusa, Rassu avrebbe lanciato un petardo che ha colpito e ferito lievemente un agente. A seguito di una perquisizione effettuata il 14 maggio all’interno dell’officina “Kasteddu”, luogo frequentato dall’indagato, la Digos ha rinvenuto e sequestrato sette petardi di grosse dimensioni.
Il giudice per le indagini preliminari ha qualificato gli ordigni come vere e proprie bombe carta, aggravando il quadro accusatorio. Rassu è difeso dall’avvocato Carlo Monaldi. Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità e ricostruire l’organizzazione della protesta.
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