MOBILITAZIONE

“Posto occupato”: una sedia per ricordare le donne vittime di violenza Il difensore civico Marco Enrico invita istituzioni e cittadini della Sardegna ad aderire all’iniziativa simbolica contro la violenza di genere

foto https://www.coordifesacivicaitalia.it/

«Una sedia con la scritta posto occupato. Per rappresentare simbolicamente le donne vittime della violenza maschile che hanno lasciato un vuoto nella vita di tutti i giorni».

Con queste parole il Difensore civico regionale Marco Enrico lancia un appello alle istituzioni, ai comuni, agli enti, alle università, ai partiti e al mondo dell’associazionismo per aderire all’iniziativa “Posto occupato”. L’invito è a collocare in ogni spazio pubblico una sedia con un cartello bilingue – in italiano e in limba sarda comuna – per ricordare chi non può più occupare il proprio posto nella società.

L’uso della lingua sarda, sottolinea Enrico, «valorizza la nostra lingua come veicolo di comunicazione di valori civili, sociali e culturali».

«I dati allarmanti sulla violenza sulle donne rendono necessario un corale impegno non solo legislativo, ma soprattutto di carattere culturale e simbolico – scrive il Difensore civico – finalizzato a mantenere sempre alta l’attenzione su un fenomeno barbaro e vile che ha come sfortunate protagoniste tante vittime silenziose, il ricordo delle quali non può e non deve essere cancellato».

«È un gesto simbolico – spiega – che consiste nel sistemare, all’interno di ogni spazio pubblico, una sedia vuota con un cartello che chiarisce il significato dell’iniziativa. Quella sedia rappresenta simbolicamente il posto di una donna che non c’è più, ma che avrebbe potuto occupare quella sistemazione nell’ambito della vita di tutti i giorni».

Il Difensore civico invita inoltre le istituzioni a rendere visibile l’adesione al progetto anche come condizione per il patrocinio istituzionale. Sul sito www.consregsardegna.it/posto-occupato è disponibile una sezione dedicata dove scaricare il modello del cartello e dichiarare la propria adesione.

«Anche in occasione del 25 novembre vogliamo riempire la Sardegna di “sedie occupate” – conclude Enrico – per promuovere un clima di rispetto e prevenzione. Aspettiamo l’adesione di tutti, soprattutto delle Istituzioni: mobilitiamoci ad ogni livello per non dimenticare».


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