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Dalle ultime verifiche dell’Associazione Bambini Cerebrolesi (ABC) sono iniziati gli accrediti delle somme dovute per il mese di marzo, con due mesi di ritardo.
«Questo – dice Francesca Palmas, di ABC Sardegna – non va bene, anche perché ciò che ci lascia perplessi è la sofferenza, unita alla preoccupazione e allo stress, che le famiglie e gli operatori vivono rispetto al fatto che i soldi sono nelle casse del Comune di Cagliari, da sempre virtuoso su questo e punto di riferimento per gli altri Comuni sardi. Non è pensabile che pur avendo i soldi in cassa non riesci ad erogare il dovuto alle famiglie o alle cooperative per un problema informatico».
Il Comune di Cagliari erogava le somme dovute puntualmente alle famiglie, lasciando piena autonomia gestionale alle persone con disabilità o alle loro famiglie.
«Accade – dice ancora Palmas – che qualcuno addirittura anticipi mensilmente la spesa rogata, ai propri operatori che prestano servizio nel proprio domicilio e permettendo ai loro cari di stare là dove vivono, oppure altri aspettano che il rimborso arrivi dal Comune e poi pagano gli operatori o comunque anche attraverso le cooperative, che spesso anticipano e poi attendono il rimborso».
I fondi arrivano dalla Regione dopo un’istruttoria annuale e i progetti vengono presentati e rinnovati al proprio Comune di residenza da parte dell’utente o del beneficiario del servizio.
La Regione dopo l’istruttoria eroga i fondi e quindi i Comuni hanno già i fondi da parte della Regione, per più al 50% di tutto il finanziamento annuale.
«Non si possono avere i fondi in cassa senza poterli erogare – sottolinea Francesca. Si tratta di un ritardo che abbiamo evidenziato già marzo (per gennaio e febbraio) e ripetuto adesso a maggio motivato, ed è questo che ci ha sconvolto, con “problemi informatici”.
Una situazione che ha spinto molte famiglie a rivolgersi ad ABC, perché vivono situazioni di ansia dovendo tutti i mesi controllare le mail e se l’accredito non arriva anticipare, con la paura di perdere i loro operatori e il servizio per i loro cari.
Una situazione che vessa le persone fragili, le famiglie e i loro figli o le persone beneficiarie di un piano personalizzato.
«Altra cosa importante – specifica Palmas – è che non si tratta solo di un sistema virtuoso amministrativo, ma cosa più importante, i piani personalizzati consentono alle persone con disabilità di vivere nel proprio domicilio, nelle comunità: senza questi servizi che funzionano anche in maniera puntuale rispetto all’erogazione della spesa, tutto il ciclo avviato in questi ultimi vent’anni potrebbe bloccarsi. È un sistema che poi va a cascata sulla pelle delle persone, e mina la qualità della vita dei più fragili, delle persone direttamente interessate, ma anche della rete familiare».
«Si iniziano ad anticipare le somme in attesa dei rimborsi dei Comuni – evidenzia ancora Palmas – ma ci sono anche importi di 1.200-1.400 euro al mese e in due mesi le cifre sono di tutto rispetto, specie di questi tempi. Per questo – conclude la rappresentante di ABC Sardegna – abbiamo voluto riportare la giusta attenzione ai Servizi sociali del Comune di Cagliari affinchè si ponesse subito rimedio e non si continuasse a rischiare di far venir meno la fiducia nelle Istituzioni da parte dei cittadini».
Un ultimo aspetto che ABC Sardegna ha segnalato in un comunicato stampa, riguarda la terminologia adottata in un articolo comparso su un quotidiano: decisamente fuori luogo e denigratorio nei confronti delle persone con disabilità.
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