Scuola

Prima campanella per gli studenti sardi: calano gli iscritti, migliora il sostegno Circa 170mila alunni tra i banchi: in dieci anni persi circa 35mila studenti

È suonata oggi per la maggior parte degli studenti sardi la prima campanella dell’anno scolastico 2025-2026. Alcune scuole avevano già anticipato l’apertura, sfruttando l’autonomia, ma da oggi sono circa 170mila gli alunni tornati tra i banchi, dai bambini della scuola dell’infanzia ai ragazzi delle superiori.

Il nuovo anno parte però tra classi più vuote e organici incompleti. La denatalità continua a incidere: in dieci anni si sono persi circa 35mila studenti, con una media di 5mila in meno ogni anno. Rispetto al 2024, gli iscritti sono già calati di seimila unità e la flessione è particolarmente evidente nella primaria, scesa sotto quota 50mila banchi occupati.

A pesare sul sistema anche il nodo della dirigenza scolastica: nonostante l’ingresso in ruolo di dieci nuovi presidi, 13 autonomie scolastiche sono affidate a dirigenti «a scavalco», soprattutto nelle aree periferiche. «Si creano discontinuità gestionali e difficoltà organizzative, con un aumento del rischio di dispersione scolastica», secondo il coordinamento dei presidenti dei consigli d’istituto.

Sul fronte del personale, restano da completare alcuni organici Ata, mentre si registra una stabilizzazione positiva sul sostegno. Grazie all’introduzione della cosiddetta «Fase zero» nella procedura di assegnazione delle supplenze, per la prima volta molti docenti hanno preso servizio già dal primo del mese, garantendo la continuità didattica richiesta dalle famiglie.

Intanto, cresce l’impegno sulla formazione dei futuri insegnanti di sostegno, con corsi promossi da Indire, università telematiche e i bandi delle Università di Cagliari e Sassari.


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