
Alessia Orro durante le premiazioni | Foto Volleyball World/Facebook
Una generazione di fenomene, con all’interno una protagonista assoluta nata e cresciuta in Sardegna. Alessia Orro e la nazionale italiana femminile di pallavolo si sono laureate campionesse del mondo. Le azzurre hanno battuto, in una gara spettacolare, per 3-2 la Turchia, riportando in Italia il titolo iridato che mancava dal 2003. Con Orro che alla fine del match è stata premiata come migliore giocatrice del torneo e miglior palleggiatrice.
Conferma
Dopo l’oro olimpico di Parigi, le azzurre hanno confermato la propria forza, nonostante le difficoltà anche all’interno di una gara non semplice, in cui la strapotenza di Vargas ha fatto vacillare le certezze azzurre tornate però in superficie nel momento più importante del tie-break concluso sul 15-8 con il punto decisivo a muro della capitana Myriam Sylla. Grande la gioia a Narbolia, paese d’origine di Orro, dove ora la palleggiatrice è attesa non solo dalla sua famiglia, ma dall’intero paese che ieri ha festeggiato per le proprie vie la vittoria del Mondiale. «L’abbiamo portata a casa – ha detto a caldo ai microfoni Rai la campionessa del mondo isolana – Non contava come, ma l’importante era arrivarci. Ed è questa la cosa più bella: eravamo stanche, forse un po’ disconnesse, probabilmente anche per tutto quello che è successo ieri (semifinale contro il Brasile, vinta sempre per 3-2, ndr). Ma alla fine abbiamo conquistato questa competizione mondiale. E questo è ciò che conta: 36 vittorie consecutive e una stagione che si chiude nel migliore dei modi. Non poteva andare meglio».
Le istituzioni
Il successo dell’Italvolley ha fatto felice però tutto il Paese. Il Presidente della Repubblica Mattarella ha invitato la squadra al Quirinale dopo aver espresso «felicitazioni e congratulazioni alle ragazze italiane della pallavolo». Sulla vittoria della nazionale è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni sui propri social, così come la presidente della Regione Alessandra Todde che ha rivolto un messaggio a Orro, con un pensiero ai più giovani: «Alessia, simbolo di passione e grandissima determinazione, spero diventi fonte di ispirazione per le generazioni più giovani».
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