
Il dibattimento in aula a Sassari (foto Ansa)
Titti Pinna, l’allevatore di Bonorva rapito nel 2006 e liberatosi autonomamente nel maggio 2007, era atteso oggi alla Corte d’Assise di Sassari per testimoniare nel processo quater sul suo sequestro. Alla sbarra, unico imputato, l’imprenditore edile Antonio Michele Piredda, 58 anni, di Nulvi, accusato dalla Dda di Cagliari di aver messo a disposizione un furgone utilizzato per il rapimento.
Pinna però non si è presentato in aula, facendo pervenire una giustificazione per gravi problemi familiari. L’udienza è comunque proseguita con le testimonianze di quattro carabinieri coinvolti nelle indagini, che portarono in passato alla condanna definitiva di sei persone: Salvatore Atzas, Giovanni Maria Manca, Antonio Faedda e i fratelli Giovanni e Francesca Sanna.
In aula non sono mancati momenti di tensione. L’avvocata difensore di Piredda, Antonella Cuccureddu, ha contestato l’ammissibilità di alcuni atti e di un video che ricostruisce la dinamica investigativa, presentato dal colonnello del Ris di Cagliari, Marco Palanca. Il pubblico ministero Gilberto Ganassi e il presidente della Corte, Giancosimo Mura, hanno respinto con fermezza le eccezioni sollevate dalla difesa.
Il processo riprenderà con ulteriori testimonianze, tra cui quella di Titti Pinna, attesa con particolare attenzione.
Scopri di più da Kalaritana Media
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.