
L’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi | Foto Facebook
È sempre più vicina l’uscita di scena dell’assessore regionale della Sanità Armando Bartolazzi. Dopo le indiscrezioni riportate da La Nuova Sardegna lo scorso 5 dicembre sul passo indietro e sulle deleghe della Sanità in mano alla presidente Alessandra Todde, la conferma è arrivata dallo stesso Bartolazzi in una intervista su L’Unione Sarda dell’8 dicembre. Con parole che hanno aperto la strada allo scontro politico tra opposizione e maggiornaza, ma anche fatto nascere domande all’interno della coalizione che guida politicamente la Regione.
Nel frangente più importante dell’anno, con dicembre che corre e una finanziaria ancora lontana dalla discussione in Consiglio diversamente da quanto prospettato negli scorsi mesi, la Giunta Todde si trova davanti a un altro scoglio. «Quello che so è che non ci sono più le condizioni. Questo sistema sanitario regionale è il risultato di trent’anni di spartizioni. Serviva qualcuno che viene da fuori, che sia fuori dalle logiche. La sanità sarda ha un ritardo di venticinque anni», ha affermato Bartolazzi nell’intervista rilasciata al quotidiano cagliaritano, in cui ha parlato anche di «caccia alla poltrone» in riferimento alle nomine dei direttori generali delle Asl, e di perdita di opportunità per la sanità isolana dato il suo prossimo addio. Le dichiarazioni non sono passate inosservate alla minoranza. «Le parole dell’Assessore Bartolazzi, al netto delle sue convinzioni messianiche “sine titulo”, non solo confermano quanto sosteniamo da tempo ma certificano il clima da “nave alla deriva” della Presidente e del Campo Largo», ha scritto sui propri canali social il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu. «La crisi – ha aggiunto il deputato di FDI Salvatore Deidda – non è frutto di ingerenze esterne, ma di profonde tensioni interne tra M5s e Pd, dimostrando l’inconciliabilità delle loro visioni». Proprio il Partito Democratico si riunirà oggi per una direzione regionale urgente. Sul tavolo, oltre alla questione sanità, anche quella relativa alla futura guida di Egas, su cui il dibattito interno alla maggioranza aveva fatto arenare i lavori.
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