
Polemiche in Consiglio regionale per la scelta della Giunta Todde sulle consulenze esterne. Nella giornata di ieri, mercoledì 25 giugno, la notizia della decisione – risalente al 18 giugno di stanziare poco meno di 3 milioni in tre anni per sfruttare professionalità esterne alla Regione ha portato a un nuovo inasprimento del dibattito politico.
La polemica
Una spesa di 873mila euro per il 2025, poi un milione per i due anni successivi. Questo quanto scelto dalla Giunta regionale, che si è difesa parlando di una ripartizione dei fondi di un sistema già precendentemente previsto. Sul tavolo resta, tuttavia, la scelta di poter affidare incarichi relativi alla gestione della macchina regionale a personalità esterne al Consiglio. Da qui il richiamo della minoranza con le parole del capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu, che ha chiesto il ritiro della delibera: «I casi più eclatanti – afferma l’esponente di Fdi – sono quelli della ricerca, al costo di 280mila euro, di “due esperti in campo legislativo per la predisposizione del testo della legge Statutaria e per l’individuazione di una nuova Legge elettorale». Da qui la richiesta al presidente del Consiglio regionale Comandini e ai banchi della maggioranza di «far sentire la propria voce per tutelare l’istituzione». La risposta è arrivata dalla Regione attraverso una nota riportata da Ansa: «L’unica vera novità rispetto al passato – si legge – è l’assoluta trasparenza introdotta: la Giunta ha infatti indicato in modo chiaro e dettagliato come verranno utilizzate le risorse. La delibera in questione è necessaria per individuare gli obiettivi di spesa e per fornire ai cittadini piena contezza dell’impiego dei fondi pubblici». Nessuna nuova spesa, dunque, secondo la ricostruzione di via Roma: «È inoltre importante sottolineare – si legge – che una delibera non può autorizzare nuova spesa, ma, come in questo caso, indica esclusivamente le finalità di spese già autorizzate dalla legge. Prima dell’approvazione, è stata condotta una ricognizione puntuale con tutti gli assessorati, per individuare il fabbisogno di prestazioni specialistiche non reperibili all’interno dell’amministrazione e necessarie al raggiungimento degli obiettivi del Piano regionale di sviluppo».
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