
Gianni Fadda e Fabrizio Soddu ospiti stamattina a Radio Kalaritana
Una storia di rinascita, di coraggio e di orgoglio sardo. A raccontarla sono due dei quattro atleti trapiantati sardi, membri dell’Associazione Prometeo, che hanno partecipato lo scorso agosto ai Campionati mondiali per trapiantati di Dresda, portando a casa cinque medaglie e, soprattutto, un messaggio di speranza: dopo un trapianto si può tornare a vivere, anche attraverso lo sport.
Un risultato che va oltre il podio
«Dietro ogni medaglia – racconta Gianni Fadda, ospite stamattina a Radio Kalaritana – c’è un ringraziamento profondo ai nostri donatori. Siamo vivi grazie a loro, e lo sport è il nostro modo per onorare quel dono». Gianni ha conquistato un argento nei 1500 metri e un bronzo nei 400 metri. «È il mio quarto mondiale, e ogni volta è un’emozione nuova. Ho iniziato a correre dopo il trapianto, quasi per gioco, ma poi sono arrivate le medaglie. E, soprattutto, una nuova vita».
Per Fabrizio Soddu, alla sua prima esperienza internazionale, è stato un evento ricco di emozione. «Quando nello stadio sono entrati i familiari dei donatori, mi sono commosso. Abbiamo iniziato ad applaudire e non volevamo più smettere. È stato il momento più toccante di tutta la manifestazione»
Entrambi gli atleti hanno iniziato a praticare sport dopo il trapianto, spinti dal sostegno dei medici e della stessa Associazione. «La prima terapia sono i farmaci – spiegano – ma la seconda è il movimento. Lo sport ci ha rimesso in piedi, fisicamente e psicologicamente». Il loro messaggio è chiaro: si può ricominciare, si può tornare a vivere con pienezza, e perfino migliorarsi.
L’Italia, presente a Dresda con 51 atleti, ha conquistato il sesto posto nel medagliere. Tra questi, i quattro sardi dell’Associazione Prometeo hanno lasciato il segno: due medaglie d’argento e tre di bronzo. Ma, come sottolineano gli atleti «le medaglie sono solo la superficie: dietro ogni gara, c’è una storia di rinascita, di gratitudine, di testimonianza viva».
L’impegno della Prometeo: testimonianza e prevenzione
Fondata oltre vent’anni fa, l’Associazione Prometeo è oggi un punto di riferimento regionale per i trapiantati e le loro famiglie. «Siamo attivi su più fronti – spiega il presidente Giorgio Pavanetto intervenuto ai microfoni di Radio Kalaritana – dalla promozione della donazione alla sensibilizzazione nelle scuole e nei comuni, fino al sostegno concreto ai pazienti nel pre e post trapianto».
Tra i prossimi appuntamenti, il 27 settembre la gara ciclistica “Corri per la vita” a Quartu Sant’Elena, a ottobre il torneo di tennis. Ma anche progetti simbolici, come la scultura dedicata ai donatori, che verrà trasferita dal Parco delle Terme Romane di Fordongianus al Parco di Terramaini, grazie alla collaborazione tra i comuni di Fordongianus e Cagliari. «Un omaggio a chi, nel dolore, ha scelto di donare vita ad altri»
«Ogni trapiantato – ricorda Pavanetto – celebra due date: quella della nascita e quella della rinascita. E per questo dobbiamo ringraziare i donatori, i loro familiari, ma anche i medici, gli infermieri, tutta la rete che rende possibile questo miracolo»
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