Politica

Salva-casa, botta e risposta tra Mit e Regione Sardegna A creare tensioni il mancato adeguamento alle metrature previste a livello nazionale

Botta e risposta tra il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e la Regione Sardegna sul Salva-casa. L’adeguamento alla legge nazionale era stata al centro del lavoro della Commissione sul territorio nell’ultima settimana, fino al via libera del 13 maggio scorso (qui per leggere), senza che alcune modifiche previste venissero accolte dalla politica isolana. Così sono arrivate le critiche dal ministero guidato da Matteo Salvini.

Le dichiarazioni

A creare gli attriti è stata la scelta della Regione di non adeguarsi alle metrature previste dal Salva-casa nazionale, che prevedevano il passaggio dell’abitabilità di monolocali da 28 a 20 mq e da 2,70 metri d’altezza a 2,40 per le nuove costruzioni.

«Tale scelta – spiega il MIT – appare un errore strategico che rischia di penalizzare i cittadini sardi e di creare ingiustificate disparità territoriali. La norma non intende promuovere loculi abitativi, ma una risposta pragmatica e necessaria alla crescente domanda di alloggi flessibili e accessibili. Si tratta – continua il Ministero – di una misura pensata per giovani, lavoratori, studenti e single che consente di valorizzare il patrimonio edilizio esistente, limitando il consumo di suolo. La mancata apertura in Sardegna rischia di accentuare le disparità territoriali e di penalizzare i cittadini sardi».

Alla nota è arrivata la replica dell’assessore all’Urbanistica Francesco Spanedda. « La riduzione della superficie minima da 28 a 20 mq prevista dal testo nazionale si applica solo all’agibilità, non alla progettazione di nuovi alloggi né alla trasformazione di quelli esistenti. La vera flessibilità abitativa – ha affermato l’assessore – non si ottiene comprimendo lo spazio vitale, ma garantendo ambienti versatili e spazi di manovra adeguati, capaci di adattarsi a esigenze diverse. È proprio l’eccessiva frammentazione degli spazi a penalizzare studenti e lavoratori, così come l’assenza di regolamentazione del fenomeno degli affitti brevi che, allo stato attuale – ha concluso Spanedda – non vede tutelati né gli inquilini né i proprietari, aumentando i costi e limitando l’accesso alla casa».


Scopri di più da Kalaritana Media

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.