
La segreteria della Uil Fulvia Murru | Foto Uil Sardegna
Un protocollo di intesa tra Regione e sindacati per dare risposte alle difficoltà del mondo della sanità isolana. Questo quanto sottoscritto ieri dai vertici politici regionali e da Cgil, Cisl e Uil. Un punto di partenza per rispondere alle carenze strutturali di un sistema che ha mostrato i suoi punti deboli più volte negli ultimi anni, con la politica chiamata ora a dare reali risposte. Il documento è stato sottoscritto anche dalla neo segretaria generale della UIL sarda Fulvia Murru, intervenuta ai microfoni di Radio Kalaritana per commentare l’accordo.
Un punto di partenza
«Abbiamo sottoscritto ieri con la Presidente della Giunta un protocollo su sanità e sociale, che abbiamo considerato, non un punto di arrivo ma un punto di partenza – ha chiarito Murru – Si tratta di un protocollo che ci permette di aprire tutti quei tavoli sindacali necessari e fondamentali per affrontare con serietà e metodo le tante criticità che da tempo denunciamo nel sistema sanitario e nei servizi rivolti alla parte più fragile della nostra isola. Abbiamo firmato un impegno reciproco, dove insieme dobbiamo trovare soluzioni concrete, misurabili e condivise. Perché è sotto gli occhi di tutti: il sistema sanitario ha bisogno di urgenti risposte. Il protocollo si impegna ad affrontare da subito il problema degli ospedali in affanno, della carenza di personale e delle lunghe liste d’attesa. E poi – chiarisce la segretaria – bisognerà intervenire subito anche sui servizi territoriali che sono ancora troppo disomogenei. Ecco perché abbiamo ritenuto che questo sia un protocollo importante perché dà un perimetro d’azione e una prospettiva».
La mancanza di risposte sul territorio è una delle spine nel fianco di un sistema che nonostante gli sforzi dei professionisti della sanità spesso risulta ricco di lacune agli occhi dei cittadini.
«Abbiamo un sistema troppo ospedalocentrico – ammonisce Murru – Le persone che hanno necessità di assistenza non sanno dove rivolgersi perché non esiste un sistema che li accoglie nel territorio come poliambulatori o case della salute, e quindi sono costrette, anche per via della carenza di medici di medicina generale o di guardie mediche, per avere risposta ai propri bisogni di salute a rivolgersi ai pronto soccorso. Bisogna dare risposte a questa situazione e per farlo dobbiamo investire nel territorio e nei servizi territoriali. Il protocollo è importante ma dovremo da subito renderlo vivo, concreto ed efficace. Per fare questo servono due cose – afferma Murru – la volontà politica adesso di aprire subito i tavoli previsti e poi la responsabilità di tutti, noi compresi, di trasformare gli impegni in azioni. Sappiamo, e questo è bene dircelo, che non tutto si potrà fare subito, ma c’è anche molto che si può fare subito».
L’importanza delle professionalità
Tutto passa però anche da nuove forze da inserire nel sistema sanitario isolano.
«Una delle cose da studiare immediatamente è un piano straordinario di assunzioni, di stabilizzazione dei precari, ma anche una programmazione del personale sanitario e sociale. Bisogna ridare la dignità e le tutele a chi oggi sta lavorando ogni giorno nelle difficoltà, spesso in silenzio e in solitudine – ricorda la segretaria Per questo dobbiamo riorganizzare e valorizzare il personale esistente, ma nel contempo anche fare le assunzioni mirate, sia di medici, di infermieri e di operatori sociosanitari. Vigileremo perché ogni punto del protocollo venga rispettato, perché non è un elenco di buone intenzioni, ma è una traccia di lavoro esigibile e concreta. Servono risultati tangibili, perché è vero che le firme contano, ma contano ancora di più gli impegni che diventano realtà e noi dobbiamo dare risposta a chi vive in questa meravigliosa isola».
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