
È ancora lo stato della sanità a tenere banco nella discussione politica anche in Sardegna. Sul tema delle liste d’attesa è tornata anche la presidente della Regione Alessandra Todde, che sui propri canali ufficiali ha sottolineato la necessità di uno sforzo condiviso per migliorare una situazione critica.
Richiamo
«Nel primo semestre 2025 – ha affermato Todde – ci sono state 125.000 disdette, il 30% delle quali il giorno prima o il giorno stesso della visita. Inoltre, 57.800 sardi non si sono presentati alla visita. Ad oggi, chi non si presenta e chi disdice il giorno prima o il giorno stesso non ha alcuna sanzione, nemmeno il pagamento del ticket, come invece è previsto in altre regioni.
Questo comportamento ha un impatto importante sulla salute dei sardi: 100.000 visite che non possono essere riprogrammate e rese disponibili ad altri sardi che hanno bisogno di cure». Un richiamo a cui è seguito anche un impegno da parte della presidente: «La Regione – ha specificato Todde – ha il dovere di migliorare l’attività di recall per confermare la visita e l’accesso digitale per poter disdire online. Stiamo lavorando anche per l’implementazione delle liste attive: agende virtuali per ogni Azienda sanitaria, destinate a collocare provvisoriamente le richieste di prenotazione che non hanno trovato immediatamente disponibilità e che dovranno essere gestite in back office e/o tramite recall. E percorsi differenti di prenotazione per i malati oncologici e cronici. Chiedo però uno sforzo a tutti noi».
Discussioni
Intanto però, sul fronte sanità, continuano le difficoltà per la politica e per i lavoratori del settore. Dopo un nuovo tentativo, non è arrivato l’accordo tra le associazioni di categoria e la Regione sulla riforma della medicina territoriale. Con le distanze tra alcune sigle sedute al tavolo che acuiscono le difficoltà di fronte a un testo che prevede quattro importanti pilastri – le case di comunità, la riduzione degli accessi al pronto soccorso, le cure domiciliari per gli over 65 e gli incentivi per i medici che accettano di aprire un ambulatorio in un’area caratterizzata da disagi – ma che lascia più di qualche dubbio agli operatori del settore.
Scopri di più da Kalaritana Media
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.