Crescono le disuguaglianze tra i minori in Sardegna, ma si rafforzano i servizi educativi e sociali sul territorio. È quanto emerge dal Rapporto Sardegna 2024, che analizza lo stato di salute, istruzione e benessere dei più giovani nell’Isola, con uno sguardo ai dati sociali e demografici più significativi.
Una regione sempre più anziana e con meno nascite. I minori in Sardegna sono 198.959, pari al 12,7% della popolazione: la percentuale più bassa d’Italia, con un tasso di natalità (4,6 per mille abitanti) che resta il più contenuto tra le regioni italiane. Le famiglie monogenitoriali sono il 22,5%, la percentuale più alta a livello nazionale.
Povertà in aumento tra i minori. Preoccupano i dati sulla povertà relativa: il 32,9% dei minori vive in questa condizione, +10,7% rispetto alla media nazionale. Ancora più allarmante il dato sul rischio di esclusione sociale, che riguarda oltre 4 bambini e ragazzi su 10. Più diffuso anche il disagio abitativo: il 30,5% dei minori vive in case con problemi strutturali o umidità, mentre il 44,6% affronta condizioni di sovraffollamento.
Scuola: più inclusione, ma ancora lacune. Cresce l’accesso ai servizi per la prima infanzia: i posti nei nidi per 100 bambini tra 0 e 2 anni sono 35,2, sopra la media nazionale. Ma solo il 39% dei comuni offre copertura, ben 25 punti in meno rispetto alla media italiana. Restano alte le percentuali di abbandono scolastico: il 17,3% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha conseguito solo la licenza media e non prosegue in percorsi formativi. La Sardegna è la regione italiana con il tasso più alto di “Early School Leavers”. Inclusione e disabilità: aumentano i casi, persistono le barriere. Nelle scuole statali sarde ci sono 8.969 alunni con disabilità. Tuttavia, le dotazioni digitali e le barriere architettoniche rimangono un ostacolo: solo il 59% delle scuole primarie dispone di postazioni informatiche adattate, e il 38,5% presenta barriere fisiche non accessibili.
Salute e stili di vita: bene la qualità dell’aria, meno la copertura vaccinale. La speranza di vita è di 82,5 anni, in linea con la media nazionale. Cala però la copertura per i vaccini obbligatori come Polio e Morbillo, e cresce (seppur sotto la media nazionale) l’obesità infantile. Migliori i dati ambientali: solo il 12,5% della popolazione urbana è esposta a PM2.5 oltre i limiti, contro il 76,2% nazionale.
Un tessuto sociale sotto pressione. La rete dei Centri per la famiglia (33 in tutta l’isola) e l’aumento degli affidamenti familiari rappresentano un presidio importante. Ma è anche alta la percentuale di minori accolti nei servizi residenziali con disabilità: il 17%, contro una media nazionale dell’8,5%.
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