Il provvedimento

Sardegna boccia i mini alloggi: restano i 28 metri minimi Il Consiglio regionale rifiuta l’adeguamento alla norma nazionale del decreto «Salva Casa»

Operai in un cantiere

La Sardegna dice no ai monolocali da 20 metri quadrati previsti dal decreto “Salva Casa” e mantiene il limite minimo di 28 mq per l’abitabilità. È quanto stabilito dalla Commissione Urbanistica del Consiglio regionale, che ha dato il primo via libera all’adeguamento della norma nazionale in chiave locale. Una scelta che ha subito scatenato le critiche del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, promotore del decreto.

Secondo Salvini, l’esclusione della misura sulle superfici minime rappresenta «un errore strategico» e rischia di penalizzare i cittadini sardi, creando «ingiustificate disparità territoriali». Il ministero chiarisce che l’obiettivo della norma nazionale non è incentivare alloggi minuscoli, ma offrire una risposta concreta alla crescente domanda di spazi abitativi flessibili, soprattutto nei contesti urbani con prezzi elevati. Il provvedimento, afferma il Mit, tutela comunque sicurezza, igiene e salubrità degli immobili.

Il disegno di legge regionale prosegue ora il suo iter in Consiglio, con l’approvazione finale attesa entro fine maggio o i primi di giugno. Intanto, la Sardegna si chiama fuori dalla flessibilizzazione degli standard abitativi, rinunciando a uno strumento che, secondo Roma, permetterebbe di valorizzare il patrimonio edilizio esistente senza consumare nuovo suolo.


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