L'intervento

Sciopero comparto igiene ambientale, Langiu (CISL): «Serve un accordo dignitoso per il rinnovo del contratto» L'intervista su Radio Kalaritana, del segretario regionale della FitCisl Sardegna

La locandina dello sciopero nazionale

Venerdì 17 ottobre i lavoratori e le lavoratrici del settore di igiene ambientale in tutta Italia sciopereranno per chiedere condizioni di lavoro migliori e un rinnovo contrattuale che porti a un aumento del propri salari fermi da due anni e alle prese con gli effetti dell’inflazione. Una giornata di protesta che anche in Sardegna potrebbe vedere una larga partecipazione.

Le ragioni dello sciopero

Sul tema, ai microfoni di Radio Kalaritana, è intervenuto il segretario regionale della FitCisl Gianluca Langiu.  «Per quanto riguarda la Sardegna – ha affermato Langiu – rispetto a quelle che sono le assemblee che stiamo facendo in giro per i cantieri, ci dovrebbe essere una adesione molto massiccia e abbiamo organizzato in maniera unitaria un sit-in sotto la Prefettura di Cagliari dove rivolgeremo un appello al Prefetto affinché si possa sbloccare lo stallo e favorire un accordo rapido e dignitoso rispetto al rinnovo del contratto».

Sono diversi gli elementi critici su cui i sindacati e i lavoratori si soffermano.

«Sono quattro – chiarisce Langiu – i punti assolutamente cruciali: il primo in assoluto è il discorso della sicurezza e salute, dove chiediamo un salto di qualità vero nella prevenzione e nella protezione. Vorremmo mezzi idonei per chi lavora nelle strade e negli impianti, delle regole chiare sulla movimentazione dei carichi, la possibilità di fermare il lavoro se ci sono condizioni non sicure senza alcun tipo di ritorsione. Così come una formazione adeguata. Il secondo punto è relativo al riconoscimento professionale: chiediamo alle associazioni datoriali di rivedere le parti di contratto riguardanti gli inquadramenti, che andrebbero sostituiti o tolti. La questione salariale è invece alla base del terzo punto: il contratto non viene rinnovato da due anni e per effetto dell’inflazione i salari sono erosi. L’ultimo punto – conclude – riguarda invece diritti e dignità: le associazioni datoriali vorrebbero limitare il diritto allo sciopero e per noi questo non è tollerabile».

Lo sciopero è lo strumento attraverso cui il comparto potrebbe far comprendere maggiormente la propria importanza a tutta la cittadinanza, non solo alle parti politiche e datoriali chiamate a dare risposte.

«Questo non è un tema che riguarda solo esclusivamente gli operatori e operatrici del settore, ma è un discorso molto più ampio – ammonisce Langiu –  Parliamo di lavoratori e lavoratrici che ogni giorno garantiscono i servizi essenziali e la tutela dell’ambiente. Di una situazione più dignitosa per tutte le parti ne gioverebbero le comunità intere».


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