Il caso

Sestu e Monastir chiedono insieme tempi certi per il Poliambulatorio Le sindache Secci e Ugas sollecitano l’Asl: «Serve chiarezza su lavori, trasferimenti e riapertura»

L’esterno del Poliambulatorio di Sestu

Le sindache di Sestu e Monastir, Paola Secci e Paola Ugas, firmano una richiesta congiunta alla Asl per ottenere risposte certe sul futuro del Poliambulatorio di Sestu, chiuso da oltre un anno per lavori di restauro e ampliamento dei servizi. Nella lettera, le due amministratrici chiedono di conoscere lo stato dell’iter finanziato con fondi Pnrr, la data prevista per il rientro dei servizi temporaneamente dislocati e una stima sulla riapertura al pubblico della nuova «Casa della Salute».

La situazione, spiegano, sta creando disagi non solo ai residenti di Sestu ma anche a quelli di Monastir, dove si sono riversati molti pazienti della struttura sestese. «Nel nostro poliambulatorio abbiamo un’affluenza triplicata», sottolinea Ugas, «con attese più lunghe e maggiori difficoltà per i cittadini». Secci insiste sulla necessità di riportare tutti i servizi nel territorio: «Non possiamo penalizzare i pazienti fragili, costretti a rinunciare alle cure o ad affrontare spostamenti gravosi».

I lavori, dal valore complessivo di 820 mila euro — 745 mila dei quali finanziati dal Pnrr — prevedono la ristrutturazione completa della sede di via Dante. L’edificio, destinato a diventare una Casa della Salute, avrebbe dovuto riaprire tra fine agosto e inizio autunno, ma il cronoprogramma è saltato a causa di imprevisti tecnici e nuove verifiche strutturali richieste dall’Asl.

L’ultimo aggiornamento, comunicato ieri dall’ufficio tecnico, parla di «lavori momentaneamente sospesi per problemi tecnici». Nessuna data di riapertura è al momento indicabile. Nel frattempo, in via Dante regna il silenzio di un cantiere che, per i cittadini, appare sempre più interminabile.


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