
Resta sempre alta la preoccupazione per la siccità in Sardegna. Non resta solo l’allarme per il sassarese che vive una situazione preoccupante, con razionamenti divenuti necessari e in corso nelle ultime settimane. Ma anche per i prossimi mesi, quando l’assenza di piogge costanti potrebbe presentare un conto amaro anche al resto della Sardegna. Soprattutto per il mondo agricolo.
«La situazione che osserviamo è quella di una persistente siccità – ha affermato ai microfoni di Radio Kalaritana Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli della Sardegna – Assistiamo a un cambiamento climatico molto spinto, con periodi di assenza di pioggia abbastanza lunghi. Ciò significa che l’acqua comincia a scarseggiare nei bacini e la situazione è di grande attenzione per quanto riguarda i prossimi mesi. Noi guardiamo all’agricoltura, ma in pericolo c’è tutto ciò che riguarda le attività che dell’acqua non possono fare a meno. Gli allarmi lanciati anche da altre associazioni sono reali. Perché se in un bar dovesse mancare l’acqua, indubbiamente quell’attività chiuderebbe per legge».
Quello della siccità è un problema ciclicamente vissuto dalla Sardegna, alternato a fasi più serene che secondo Piana hanno però inficiato sulle scelte prese nel tempo dai decisori politici. «La politica regionale in questi ultimi anni si è rilassata – ha ammonito il presidente del Centro Studi Agricoli – Per quanto riguarda l’agricoltura, questo è avvenuto per intenderci sull’utilizzo delle acque reflue dei depuratori. A Sassari la soluzione si è potuta adottare solo per tre mesi invece che su dodici, dato che non c’è stata la possibilità di invasare le acque nel bacino del Cuga, dichiarato a duplice attitudine. Le acque reflue così vanno tutte a mare, quando invece sarebbero oro per il campo agricolo. C’è da rivedere l’impalcatura di quelle che sono le leggi regionali e le riorganizzazioni degli Enti: oggi non è possibile – ha concluso Piana – che oltre il 50% delle acque nelle reti cittadine e del Consorzio di Bonifica della Nurra vada dispersa».
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