
Sabato e domenica, il Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale, la Direzione Generale della Protezione Civile, l’Associazione SUB SINNAI e il Comune di Sinnai hanno portato a termine un’operazione di recupero di reti fantasma e nasse abbandonate nei fondali della secca di Genn’è Mari, a Torre delle Stelle.
Questi attrezzi da pesca, persi o dismessi, rappresentano una grave minaccia per l’ecosistema marino: intrappolano pesci e altre specie, causando morte per soffocamento o inedia, e danneggiano i fondali.
Come è stata svolta l’operazione
Le reti, localizzate a circa 30 metri di profondità, sono state disincagliate dai subacquei, imbragate e sollevate mediante palloni di sollevamento, per poi essere recuperate a bordo dei mezzi nautici e avviate allo smaltimento.
Un dossier fotografico mostra una cernia intrappolata in una rete fantasma, simbolo della pericolosità di questi attrezzi abbandonati.
Reti fantasma: cosa sono e perché sono pericolose
Le reti fantasma sono attrezzi da pesca persi o abbandonati, spesso realizzati in materiali sintetici non biodegradabili. Continuano a pescare autonomamente per mesi o anni, intrappolando pesci, crostacei e tartarughe, compromettendo gli habitat e danneggiando i fondali marini.
La loro rimozione è quindi un’azione fondamentale per la tutela della biodiversità e la protezione dell’ecosistema marino.
Scopri di più da Kalaritana Media
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
