
La protesta a Sorgono (foto Ansa)
A Sorgono, davanti all’ospedale San Camillo, si è svolta questa mattina una nuova manifestazione in difesa della sanità pubblica. In piazza non solo attivisti, ma anche bambini, famiglie e anziani: pazienti e potenziali pazienti uniti per chiedere servizi essenziali. Hanno aderito anche le attività commerciali locali, chiudendo le serrande per due ore in segno di solidarietà.
La protesta, giunta al suo 26° appuntamento, è stata promossa da Sos Sanità Barbagia Mandrolisai e dal Coordinamento dei comitati sardi per la salute. Al centro dell’iniziativa l’assenza, da un anno e mezzo, di un pediatra nel distretto: una mancanza giudicata «gravissima» da Bachisio Cadau, portavoce del movimento, che denuncia anche la persistente carenza di personale medico e infermieristico.
I comitati ricordano le promesse rimaste inattuate, tra cui l’arrivo dei medici cubani previsto dal piano regionale del 2023. «Ne erano destinati sei al nostro distretto, ma non è arrivato nessuno», afferma Cadau.
La mobilitazione chiede soluzioni concrete, oltre ogni colore politico. «Non ci interessano le rivalità di partito. Vogliamo cure e dignità per chi vive qui», spiegano i manifestanti, che collegano l’emergenza sanitaria allo spopolamento dell’entroterra. «Serve visione. E partire da quanto già previsto nell’atto aziendale».
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