Il dato

Sostenibilità ambientale e imprese, calano gli investimenti nel 2024 I dati di Confartigianato mettono in luce le difficoltà, il presidente Meloni: «Mettere in moto la transizione è cruciale»

Il presidente di Confartigianato Sardegna Giacomo Meloni

Da una parte il calo dell’impegno nella transizione green, dall’altra l’assenza di lavoratori per il settore. Due problematiche strettamente connesse quelle sottolineate dall’ultima analisi presentata dalla Confartigianato Sardegna, su fonte UnionCamere e Sistema Excelsior.

Il quadro

Nel 2024, in Sardegna sono calate dal 4,1% le imprese che hanno investito in prodotti di minor impatto ambientale ed energetico, toccando quota 21,4%. Un dato in controtendenza rispetto all’anno precedente, in cui il 25,5% delle imprese aveva deciso di puntare sulla transizione per migliorare le proprie attività e renderle più sostenibili. Nell’isola sono circa 14mila le attività impegnate nella sostenibilità ambientale, sociale ed economica, con Cagliari che conta quasi 6mila imprese. Resta importante anche il settore delle attività legate al mondo delle energie rinnovabili, che ha superato quota 2.500.

Resta però sul tavolo il problema dei pochi lavoratori con competenze specifiche: su 130mila entrate previste – si legge nel comunicato di Confartigianato – ben 61.440, il 47,1% non si trovano sul mercato. Di queste 8.420 sono richieste dalle imprese artigiane ma il 57%, equivalenti a 4.800 addetti, rimangono vacanti per molti mesi.

Le dichiarazioni

Una situazione generale che non rende impossibile, secondo l’associazione, vedere come gli investimenti nella sostenibilità abbiano un ritorno sul piano della produttività delle imprese. «La sostenibilità non è più una parola astratta – commenta Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – è una necessità che impone una responsabilità condivisa da parte di tutti, in primis gli artigiani e le piccole imprese, per preservare il valore delle cose. Noi siamo, quindi, per una sostenibilità che non esclude, ma coinvolge».

Tra le azioni messe in atto dalle aziende, la più diffusa è quelal relativa al trattamento dei rifiuti, seguita dal monitoraggio dell’inquinamento ambientale, la realizzazione di piani di efficienza energetica e la dotazione di fonti di energie rinnovabili. A questi si aggiungono gli investimenti programmati, che per oltre il 37% delle piccole imprese hanno riguardato una gestione più efficiente dell’energia e soprattutto dei trasporti.

«Da anni il mondo produttivo isolano dimostra un’attenzione specifica ai temi della sostenibilità ambientale – rimarca il Presidente di Confartigianato Sardegna – e oggi, anche in ragione dell’emergenza energetica, guarda con interesse alle potenzialità delle rinnovabili. Mettere in moto e rafforzare la transizione ecologica è ormai indispensabile – conclude Meloni – le imprese artigiane, che hanno nel dna la resilienza e la capacità di essere anticipatrici, lo hanno fatto anche nei mesi dell’emergenza sanitaria, attivando trasformazioni quindi facendo di necessità virtù»


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