Strade

Tagli ai fondi per le strade provinciali, scoppia la polemica politica La denuncia dell'amministratore straordinario provinciale di Oristano, le parole di Todde e la reazione di FdI

Sono bastate delle parole dell’amministratore straordinario della Provincia di Oristano Battista Ghisu a scatenare polemiche politiche a livello regionale tra maggioranza e opposizione. Sul tavolo i tagli annunciati dal Governo di Roma per le strade provinciali dell’isola attraverso Legge di bilancio e decreto Milleproroghe. I tagli, secondo le ricostruzioni, dovrebbero essere utili all’innalzamento dei fondi previsti per la la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, considerata opera strategica.

La denuncia

«Inaccettabile – aveva affermato Ghisu –, in Italia e Sardegna a essere penalizzate saranno le province e le città metropolitane. Il governo – aveva proseguito Ghisu – disinteressandosi dei problemi di sicurezza stradale nelle province sarde, ha addirittura tagliato risorse già impegnate e appaltate per il 2025 e 2026, concordate con lo stesso ministero, mettendo a rischio cantieri già avviati e soprattutto la sicurezza dei cittadini». Parole a cui erano seguite quelle in cui Ghisu stesso aveva affermato di voler rivolgersi alla presidenza della Regione e agli assessorati competenti. Ammonterebbe a oltre 3 milioni di euro il taglio dei fondi previsti, secondo quanto affermato dall’amministratore straordinario della provincia oristanese, utili alla sistemazione delle strade provinciali tra il 2025 e il 2028. Mentre il taglio generale, a livello regionale, ammonterebbe, secondo via Roma, quasi al 50%.

Le reazioni

La reazione di Ghisu è arrivata sul tavolo della Regione. È stata la presidente della Regione Alessandra Todde a prendere parola sul tema attraverso i propri canali social: «Il taglio del 50% dei fondi destinati alla manutenzione delle strade provinciali in Sardegna è l’ennesimo schiaffo da parte del Governo Meloni. Ridurre da 51 a 27 milioni le risorse tra il 2025 e il 2028 significa mettere a rischio la sicurezza di chi ogni giorno percorre migliaia di chilometri di strade secondarie: lavoratori, studenti, mezzi di soccorso e chiunque abbia necessità di muoversi da un comune all’altro. Dovremo sostituirci – ha concluso la presidente – ancora una volta ad un Governo che sceglie di voltare le spalle a chi vive in territori periferici. Non chiediamo privilegi, pretendiamo equità e il rispetto di tutti i cittadini, anche quelli che vivono distanti dai maggiori centri urbani».

Tuttavia, anche l’opposizione, in primis Fratelli d’Italia, ha voluto dire la sua. Secondo il partito della premier Giorgia Meloni, Ghisu non sarebbe la figura adatta per ricoprire il ruolo di amministratore straordinario dalla Provincia, dato il parere politico conferito sulla questione. Per questo, in Consiglio regionale, con la prima firma del capogruppo Paolo Truzzu, è stata presentata una interrogazione alla presidente della Giunta e all’assessore agli Enti Locali Spanedda per chiedere di valutare la revoca dell’incarico. A far quadrato anche il coordinatore regionale di FdI, il deputato Francesco Mura. «Se oggi le Province sono enti di secondo livello – ha affermato Mura – ridotte a mere scatole vuote, lo si deve principalmente a chi, come l’attuale presidente della Regione, proviene da quegli stessi ambienti politici che per anni hanno lavorato al loro progressivo smantellamento. Chi oggi grida allo scandalo, ieri ha contribuito al disastro»


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