
Numeri positivi anche per settembre e ottobre dal punto di vista turistico. Cagliari si mette alle spalle un agosto con dati lievemente diversi dalle aspettative, con b&b e alberghi che prevedono un 60% di occupazione delle proprie strutture in quelli che un tempo erano considerati meramente dei mesi di spalla.
Disegni futuri
«Siamo arrivati forse a un momento in cui non c’è più necessità di parlare di destagionalizzazione, perché la stagione non è rappresentata solo dai mesi estivi e le condizioni climatiche da maggio a ottobre, parlando solamente del turismo balneare, sono ottime – ha chiarito ai microfoni di Radio Kalaritana l’assessora alla Cultura, Spettacolo e Turismo del Comune di Cagliari Maria Francesca Chiappe – La famosa stagione lunga che auspicavamo sta prendendo corpo. Anche le preferenza per periodi di soggiorno più brevi, porta il turista a scegliere di viaggiare in quelli che un tempo non sarebbero stati i mesi canonici».
Non solo il mare, anzi. Il capoluogo ha riscoperto le sue bellezze culturali negli ultimi anni, attraendo anche in maniera più continua eventi di varia natura. Ma resta ancora la necessità di strutturare al meglio un offerta attraverso l’approfondimento delle storie e delle preferenze di chi arriva in città. Motivo per cui a breve ci saranno delle novità sul fronte dello studio dei flussi turistici.
L’offerta di Cagliari è prevalentemente culturale – ha affermato l’assessora – Ci sono spettacoli e mostre che stanno andando molto bene, come quella di Letizia Battaglia a Palazzo di Città, abbiamo poi ancora un cartellone di eventi ricco per settembre che evidentemente richiamano le persone. Tuttavia, non basta il turismo che arriva spontaneamente ma bisogna individuare i flussi turistici, abbiamo allo studio e stiamo per varare una open data room, che è lo step successivo rispetto all’osservatorio turistico, che sarà uno strumento nelle mani degli operatori turistici».
Uno strumento che nei piani dell’assessorato del Comune servirà per ampliare ulteriormente l’offerta raccogliendo le preferenze di chi arriva a visitare Cagliari.
«La open data room servirà per studiare i turisti che arrivano, cosa fanno, dove vanno e come spendono. Ma sarà soprattutto uno strumento dedicato agli operatori per capire come promuovere la città e indirizzare i flussi verso i servizi stessi. L’obiettivo finale – ha concluso l’assessora Chiappe – è un’offerta turistica variegata in base al periodo dell’anno, ma spalmata sui dodici mesi».
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