Il progetto

Un nuovo logo per unire la comunità dell’arcidiocesi di Cagliari L’arcidiocesi ha presentato il nuovo simbolo ispirato a Sant’Efisio: un segno moderno che unisce storia e comunità

C’è un momento preciso, spesso impercettibile, in cui un segno grafico smette di essere un disegno, una semplice  macchia di inchiostro su carta intestata e diventa un luogo. Non un semplice logo, non un luogo fisico fatto di mattoni e cemento, ma uno spazio in cui una comunità decide di abitare. Ogni Diocesi, ogni istituzione, ha le sue caratteristiche. Racconti di popoli e comunità, territori e tradizioni, fede e testimonianze.

L’arcidiocesi di Cagliari, per numero di abitanti (oltre mezzo milione) e parrocchie, è la prima diocesi della Chiesa  sarda. Ha una storia millenaria con origini antichissime. È verosimile che sia stata costituita dopo la legge sulla  libertà di religione voluta dall’imperatore Costantino nel 313 d.C. Il primo vescovo di Cagliari, storicamente esistito, è Quintasio (314 d.C.), il suo successore Lucifero, del quale sono noti anche i tempi di governo (354-370 d.C.). Presenti  numerosi santuari e chiese storiche di importanza religiosa e culturale, come la più antica chiesa della Sardegna, la  Basilica paleocristiana di San Saturnino, patrono della città, o la Cattedrale di Cagliari dedicata a Santa Maria Assunta e a Santa Cecilia, che domina il quartiere Castello.

Negli anni l’arcidiocesi ha provato a dotarsi di un logo di riconoscimento che però sembra non aver ottenuto l’esito  sperato, con un uso scoordinato e di libera associazione. In occasione della riorganizzazione della comunicazione
diocesana e del rifacimento del sito web, nasce così l’idea di provare a creare un forte legame comunicativo in Diocesi e con il territorio, comunicare correttamente identità e immagine coordinata diocesana, creare un filo conduttore tra  siti di uffici e/o enti diocesani e sito istituzionale della Diocesi, attraverso un nuovo logo-marchio per la Diocesi.

La chiesa di Cagliari è da sempre legata a sant’Efisio (Efis), martire cristiano sotto Diocleziano. Il culto è molto  diffuso soprattutto in tutto il sud della Sardegna, l’Isola dove subì il martirio. Sant’Efisio è il patrono principale
dell’arcidiocesi di Cagliari, la città ne custodisce le reliquie dal 2011. I festeggiamenti in suo onore, molto sentiti da tutti, fedeli e non fedeli, si tengono principalmente due volte all’anno: il 15 gennaio, giorno in cui la Chiesa cattolica ne ha fissato sul calendario la memoria liturgica, e dal primo al 4 maggio, la festa grande, quando il simulacro del
Santo viene portato in processione fino a Nora per sciogliere un voto fattogli dalla municipalità nel 1656, affinché liberasse Cagliari dalla peste.

Prende così forma il nuovo logo, le cui caratteristiche – la croce sulla mano destra e la palma simbolo del martirio sulla mano sinistra, i colori blu e rosso (che sono anche gli stessi della città) – riprendono il Santo portato in  processione. La nascita del nuovo logo è concatenata all’esigenza comunicativa e funzionale di coordinare e declinare  i segni della comunicazione dell’arcidiocesi, la sua storia, raccontare e presentarsi in maniera omogenea in tutti gli ambiti, compatta e corrispondente alle scelte della «nuova» Chiesa. Un nuovo logo «moderno», che risponda a tutte  le esigenze comunicative del nuovo millennio, capace di essere percepito e identificato correttamente molto piccolo (web/mobile) o stampato su grandi manifesti. Il nuovo logo dovrà essere quel disegno che ci tiene insieme. Un segno che si trasforma in comunità che collega la più distante parrocchia di periferia alla diocesi: un’immagine capace di contenerci tutti.

Giampiero Neri

 


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