
Una vigna in Sardegna (foto Ansa)
La vendemmia in Sardegna si apre con segnali incoraggianti: qualità delle uve ottima, stato sanitario buono e maturazione regolare. «In particolare il vermentino, sempre più richiesto sui mercati, darà grandi soddisfazioni», annuncia all’ANSA Mariano Murru, presidente di Assoenologi. La produzione complessiva è stimata in linea con la media delle ultime tre annate, nonostante a luglio si fosse previsto un incremento del 5%.
A pesare è stato soprattutto il clima siccitoso che ha colpito la fascia occidentale dell’Isola, aggravato in alcune aree da fitopatie come la peronospora e da eventi meteorici, come la grandine. Ma il ritorno delle piogge di Ferragosto ha riequilibrato la situazione, migliorando qualità e rese, soprattutto negli areali del cannonau. «Si prospetta un’annata che privilegia la qualità rispetto alla quantità», osserva Gianni Lovicu di Agris Sardegna.
In alcune zone, come la Nurra algherese, la scarsità idrica e le alte temperature estive hanno accelerato la maturazione delle uve. «Lo stato fitosanitario resta buono – spiega Giovanni Pinna, direttore generale di Sella & Mosca – e confidiamo in un finale di stagione clemente». Nell’Oristanese, invece, la vernaccia promette una buona annata, come conferma Maura Orro dell’azienda Famiglia Orro di Tramatza.
Cambia anche il mercato: cresce la richiesta di vini bianchi e spumanti, mentre i rossi arretrano. «Stiamo anticipando la vendemmia di alcuni rossi per ottenere vini più freschi e leggeri, senza rinunciare all’identità dei nostri aromi», afferma Piero Cella della cantina Quartomoro di Marrubiu.
Molte aspettative, infine, sul cannonau: «Quest’anno potrà esprimere al meglio le sue caratteristiche qualitative – conclude Pinna – e la sua versione più fresca e fruttata è sempre più apprezzata, soprattutto negli Stati Uniti».
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