
Il segretario generale della Cgil Sardegna Fausto Durante
Quella tra Stato e Regione Sardegna è una vertenza che si trascina da anni. Anche per questo l’annuncio di un incontro entro settembre tra il ministro dell’Economia Giorgetti e la presidente della Regione Todde ha già creato un sentimento di attesa per passi concreti tra le parti.
Concretezza necessaria
«Capiremo solo attraverso gli eventuali atti concreti se il sereno è tornato tra Stato e Regione – ha chiarito il segretario generale della CGIL Sardegna Fausto Durante ai microfoni di Radio Kalaritana – Registriamo almeno una volontà di normalizzazione dei rapporti, cosa di cui c’è assolutamente bisogno perché le questioni aperte, che riguardano sia le entrate minori che quelle riguardanti le questioni più ampie come l’insularità, necessitano di armonia e coesione tra le parti. Speriamo che agli annunci seguano fatti e che il tavolo per la vertenza Sardegna annunciato sia effettivamente costruttivo».
Possibile svolta
Quelle riguardanti il contenzioso tra Regione e Stato sono cifre importanti, ancor di più se guardate in maniera globale rispetto ai dialoghi tra Cagliari e Roma sanciti a novembre scorso, quando la presidente del Consiglio Meloni e la presidente della Regione Todde si incontrarono a Palazzo Regio. Fondi che potrebbero dare una svolta a temi delicati, come la mobilità.
«Sono cifre importanti: se sommiamo l’1.7 miliardi di euro riguardanti il contenzioso tra Regione e Stato, i 200 milioni che riguardano la quota Irpef, ma anche le risorse che il Governo si è impegnato a destinare alla Sardegna per affrontare i temi che riguardano il divario competitivo derivanti dall’insularità, saremmo di fronte a un pacchetto di risorse pubbliche che permetterebbe di avviare alla soluzione di alcuni problemi – ha sottolineato Durante – Penso solamente alla continuità territoriale, sia quella aerea che quella marittima, in cui vi è un sottofinanziamento che non permette ai cittadini sardi di esercitare il proprio diritto alla mobilità».
Tutto resta nelle mani della politica, o quasi. Con le parti sociali che non vorrebbero essere escluse dalle discussioni importanti per il futuro della Sardegna.
«Fino a questo momento abbiamo assistito a un’esibizione di forza muscolare da ambo le parti, guardando soprattutto alle diverse leggi impugnate – ha ammonito Durante – Se si dovesse andare verso una fisiologica relazione tra soggetti amministrativi diversi, ma che hanno a cuore gli interessi dei cittadini, potrebbe beneficiarne tutta la società sarda e penso soprattutto al mondo del lavoro. Anche per questo noi faremo i passi necessari perché venga assicurata ai tavoli la presenza delle forze sociali dell’isola».
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