
In attesa del suo primo documento programmatico – tutti si attendono a breve la pubblicazione della prima enciclica – cresce la curiosità attorno ai temi che il Pontefice sceglierà di affrontare: c’è chi scommette su un documento di carattere sociale, chi sull’impatto della rivoluzione dell’intelligenza artificiale, chi sulla povertà, oppure su un testo marcatamente “cristocentrico” e spirituale.
I primi orientamenti del pontificato
Intanto, Leone XIV ha già lanciato alcuni input significativi che delineano l’orizzonte del suo orientamento pastorale e gli obiettivi che la Chiesa di oggi è chiamata a perseguire.
Nei primi mesi del pontificato, il Papa ha posto le basi di una visione ecclesiale centrata sull’ascolto, sul dialogo e sulla prossimità concreta alla vita delle persone. In questo quadro, la parrocchia emerge come elemento chiave del rinnovamento: non tanto come struttura organizzativa, ma come comunità viva, radicata nel territorio.
La parrocchia come presidio di riconciliazione
Nel discorso ai vescovi italiani (17 giugno 2025), Leone XIV ha indicato le parrocchie come presìdi di riconciliazione nelle “periferie urbane ed esistenziali”, nei quartieri e nei piccoli centri, là dove il conflitto sociale e la fatica delle relazioni sono più evidenti.
La stessa prospettiva è emersa nell’udienza al clero di Roma (12 giugno 2025), quando il Papa ha invitato i sacerdoti a vivere la parrocchia come spazio di corresponsabilità e accoglienza, incoraggiando la collaborazione con associazioni e movimenti per coltivare una vera “cultura del dialogo”.
Una Chiesa chiamata a nuovo annuncio
Un ulteriore tassello è stato aggiunto nell’incontro con i vescovi ordinati nel corso dell’ultimo anno (11 settembre 2025): «La crisi della fede e della sua trasmissione – ha osservato Leone XIV – ci chiama a ritrovare la passione e il coraggio per un nuovo annuncio del Vangelo. Al tempo stesso, tante persone considerate lontane tornano a bussare alle porte della Chiesa o cercano nuove forme di spiritualità, che non sempre trovano linguaggi adeguati nelle proposte pastorali consuete».
I tre obiettivi chiave
Particolare rilievo ha avuto il discorso all’Assemblea della Diocesi di Roma, nella Basilica di San Giovanni in Laterano (19 settembre 2025), dove il Papa ha sintetizzato il cuore del suo orientamento pastorale in tre obiettivi concreti:
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Iniziazione cristiana ed evangelizzazione
Percorsi vitali e integrati, non scolastici, che coinvolgano le famiglie, utilizzino linguaggi e strumenti nuovi e accompagnino con cura chi chiede i sacramenti, con attenzione alla formazione dei catechisti. -
Coinvolgimento di giovani e famiglie
Una pastorale accogliente e personalizzata, che sostenga le famiglie senza sostituirsi a loro, capace di costruire relazioni significative soprattutto a favore dei più fragili. -
Formazione a tutti i livelli
Comunità generative che offrano percorsi biblici, liturgici e culturali e che affrontino le grandi sfide attuali: giustizia, pace, ambiente, migrazioni, cittadinanza, vita di coppia, salute mentale, dipendenze.
Una pastorale concreta e feconda
Una formula semplice, apparentemente non innovativa, ma densa di concretezza. Una sorta di antidoto a una pastorale stanca, troppo spesso ripiegata sui ragionamenti e poco attenta alla necessità reale di una prassi ecclesiale feconda e radicata nella vita quotidiana.
Giulio Madeddu
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