I soldi della Chiesa. Ricchezze favolose e povertà evangelica Il 25 ottobre presentazione del libro di Mimmo Muolo

15 Ottobre 2019

Venerdì 25 ottobre alle 18, nell’aula Benedetto XVI del Seminario, presentazione de «I soldi della Chiesa. Ricchezze favolose e povertà evangelica», a cura di Mimmo Muolo, vaticanista di Avvenire.

Introduce il presidente dell’Ucsi Sardegna Andrea Pala e modera la giornalista Incoronata Boccia. Le conclusioni sono affidate a don Marco Orrù, economo diocesano.

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Le nomine in extremis dei commissari delle aziende sanitarie sarde scuotono la politica regionale e provocano frizioni all’interno della stessa maggioranza. L’assenza del Partito Democratico alla seduta dell’esecutivo, unita agli attacchi durissimi del centrodestra, ha acceso il dibattito sulle scelte della giunta Todde.

A margine delle celebrazioni per Sa Die de sa Sardigna, la presidente Alessandra Todde ha cercato di ridimensionare le tensioni: «È solo una posizione diversa, gli strappi sono altri, si consumano nella misura in cui ci sono emergenze insanabili». Tuttavia, il malumore è evidente.

Dal centrodestra piovono critiche pesanti. Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, ha attaccato: «La fretta di approvare una presunta riforma della sanità, sacrificando l’urgenza della legge Finanziaria e costringendo a quattro mesi di esercizio provvisorio, ha prodotto solo un risultato: il commissariamento delle aziende sanitarie, affidato ad alcuni professionisti che già ricoprivano ruoli di direzione nella precedente legislatura. Difficilmente potranno operare cambiamenti reali senza smentire il loro stesso operato. Una legge di riforma inutile per migliorare la sanità, ma utile solo per sostituire gli attuali direttori generali, con il rischio di ricorsi e contenziosi che potrebbero aggravare ulteriormente il caos in un sistema sanitario già fragile».

Intanto, mentre l’opposizione punta il dito contro l’esecutivo, nella maggioranza si lavora per ricucire lo strappo con il Partito Democratico, nella speranza di evitare ulteriori divisioni che potrebbero compromettere i prossimi passaggi istituzionali, a partire dall’approvazione della Finanziaria.

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