La forza delle parole al centro del XXX Premio Mercede Mundula Nei giorni scorsi la premiazione nell’ambito dell’iniziativa promossa dalla Fidapa Cagliari. Tra i temi, la scrittura come strumento di speranza, cura e conoscenza di sé

Ida Gasperini, Angelica Piras e Alessandra Porru, ospiti a Radio Kalaritana

La scrittura come strumento di speranza, cura e conoscenza di sé. È il significato profondo del premio Mercede Mundula, promosso dalla Fidapa Cagliari, giunto alla XXX edizione, raccontato dalla presidente Ida Gasperini, ospite nei giorni scorsi negli studi di Radio Kalaritana, insieme a due delle vincitrici, Angelica Piras di Elmas e Alessandra Porru di Quartucciu, rispettivamente prima e seconda classificata della sezione B dedicata alla poesia. Nei giorni scorsi, la cerimonia di consegna del premio nella Sala consiliare del Palazzo Regio di Cagliari. «Il Premio è nato nel 1964 in memoria di Mercedes Mundula, raffinata scrittrice e saggista cagliaritana – spiega la Gasperini –. Quest’anno il tema scelto è stato la forza delle parole, la scrittura come cura e conoscenza di se stessi».

Il concorso, strutturato in tre sezioni – tra cui quella dedicata alle scrittrici italiane (B) – si articola in sottosezioni dedicate a poesia e narrativa. Un’edizione partecipata, con opere provenienti da tutta Italia, a testimonianza del valore che ancora oggi la scrittura riveste nella vita di molte donne. Tra le voci più toccanti, quella di Angelica Piras, che con la sua poesia Viaggio nell’anima  ha conquistato la giuria. «Per me la poesia è cura  – spiega la Piras – . È un modo per fronteggiare le difficoltà della vita, un rifugio e uno strumento per andare avanti».

«Scrivo per necessità  – racconta Alessandra Porru, seconda classificata con Campi di fragole –  quando sento il bisogno di compiere un viaggio interiore. Anche nei momenti più bui, cerco sempre di lasciare spazio alla speranza».

In programma, la sensibilizzazione sull’iniziativa nelle scuole: «Scrivere – spiega la Gasperini -, anche in un’epoca dominata dai social, è ancora un atto potente.  La scrittura resta uno strumento per testimoniare emozioni, per affermare la propria voce. Vogliamo trasmettere questo valore soprattutto ai giovani».


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