
La fabbrica sulcitana (foto Ansa)
Situazione sempre più critica per i circa 60 dipendenti della Sider Alloys-GMS di Portovesme. Le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici – Fiom Cgil, Fsm Cisl e Uilm – lanciano un nuovo allarme e chiedono una convocazione urgente al Mimit per cambiare radicalmente le prospettive industriali dello stabilimento. «Non c’è futuro con l’attuale proprietà», affermano.
La gestione Sider Alloys, subentrata sette anni fa con la promessa di rilanciare la produzione di alluminio primario, ha mancato ogni obiettivo. A slittamenti continui si sono aggiunti debiti con appaltatori, fornitori e istituzioni, oltre a pesanti criticità ambientali che hanno portato al fermo di interi reparti. Ultima goccia, il mancato pagamento degli stipendi. Solo il 2 luglio è arrivata la mensilità di maggio, mentre restano scoperti welfare, fondi pensione, sanitari e l’elemento perequativo.
Grave anche la mancata erogazione della cassa integrazione per i lavoratori Gms: secondo i sindacati, la società non avrebbe pagato la consulente incaricata di trasmettere i dati all’Inps. Sullo sfondo, le voci di una visita da parte degli istituti bancari prevista per il 15 luglio, che fa temere nuovi tentativi di sostegno a un management ormai ritenuto inadeguato. Le sigle chiedono una svolta immediata e netta nella gestione dello stabilimento.
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